Bandiere scandinave: Dannebrog, la bandiera danese

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BANDIERE SCANDINAVE: PERCHÉ LA BANDIERA DANESE È ESPOSTA OVUNQUE?

La bandiera danese si chiama Dannebrog (“Panno danese”), ed è la bandiera nazionale più antica al mondo ancora esistente. Il suo uso ufficiale risale al 1625 (all’epoca era Regno di Danimarca-Norvegia), ma le sue origini risalgono al XII secolo e al periodo delle Crociate del Nord.


La sua storia, come vedremo, è avvolta nella leggenda e questo contribuisce in parte al suo fascino. Ma ciò che la rende ancora più affascinante, è la sua importanza nella vita quotidiana dei danesi anche oggi. La bandiera danese, infatti, è utilizzata in occasioni private come feste di compleanno (se vuoi festeggiare al ristorante puoi chiedere che ti venga messa sul tavolo!), cerimonie di laurea, pubblicità e decorazioni. Sebbene anche negli altri paesi scandinavi l’uso personale della bandiera nazionale sia diffuso, in Danimarca la presenza del Dannebrog è più evidente e capillare.


Ogni turista che visita il Paese, da Copenaghen a una delle centinaia Magleby sparse in Danimarca, si imbatterà nella bandiera danese almeno una volta al giorno, e ne può sicuramente rimanere stranito. In molti contesti, come quello italiano, esporre la bandiera nazionale al di fuori delle festività ufficiali può anche essere malvisto o simbolo di un eccessivo nazionalismo. Vale lo stesso per i danesi?

Le bandiere scandinave: Danneborg, la bandiera danese:

LA BANDIERA DANESE E LA LEGGENDA DEL DANNEBROG

Oltre a essere considerata la bandiera nazionale in uso continuo più antica al mondo, il Dannebrog ha una leggenda affascinante che ne racconta le origini. Secondo il mito, la bandiera discese dal cielo durante la battaglia di Lyndanisse del 1219 in Estonia, mentre il re Valdemaro II affrontava una probabile sconfitta.

La leggenda narra che il vescovo Anders Sunesen alzò le braccia al cielo per chiedere l’aiuto divino, e quando le teneva sollevate, i danesi guadagnavano terreno. Quando le abbassava, gli estoni riprendevano il controllo. Dopo un altro intervento del vescovo, Dio inviò dal cielo uno stendardo rosso con una croce bianca, permettendo ai danesi di vincere la battaglia. Sebbene la storicità di questo racconto sia discutibile, la leggenda è ancora profondamente radicata nella cultura danese, cosa che rende molto forte il valore culturale del Dannebrog.

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L’USO DELLA BANDIERA DANESE OGGI

Oggi, il Dannebrog è presente in quasi ogni angolo della Danimarca. Oltre a essere issata su edifici pubblici durante le celebrazioni ufficiali, la bandiera viene utilizzata in modo creativo e festoso nelle case e nelle comunità. Si trova su torte di compleanno, biglietti di auguri, tovaglie, tovaglioli e persino come decorazione per piante in vaso. Durante il Natale, molti danesi decorano i loro alberi con versioni in miniatura del Dannebrog. La bandiera è onnipresente anche nelle strade durante le promozioni commerciali, sui veicoli e durante cerimonie importanti come le lauree o i funerali, quando viene esposta a mezz’asta.

Non solo: quando arrivate all’aeroporto di Copenaghen, agli arrivi facilmente troverete parenti e/o amici di viaggiatori danesi accoglierli sventolando proprio il Dannebrog, perché festeggiano e celebrano il ritorno a casa. Tutte le domeniche il Dannebrog è issato su molti monumenti, esposto dalle case, e sventola anche sugli autobus urbani.
REGOLE DA RISPETTARE
Nonostante l’uso apparentemente libero e diffuso del Dannebrog, esistono regole precise per l’utilizzo delle bandiere. In Danimarca, è vietato l’uso di bandiere di altri paesi senza l’autorizzazione della polizia, a eccezione delle bandiere degli altri Paesi Nordici o delle altre nazioni del Regno di Danimarca, ovvero Faroe e Groenlandia.

Inoltre, vi sono norme riguardanti l’altezza dei pennoni, l’ordine di esposizione delle bandiere quando è presente quella di un’altra nazione e il momento in cui la bandiera deve essere ammainata, sempre prima del tramonto. Anche se queste regole sono obbligatorie per le istituzioni pubbliche, i cittadini privati possono gestire l’esposizione della bandiera con maggiore libertà.
SIMBOLO FESTOSO O NAZIONALISTICO?

L’uso quotidiano e personale del Dannebrog solleva inevitabilmente la domanda su quale sia il suo reale significato. È solo un simbolo di festa e unità, o potrebbe avere anche connotazioni nazionalistiche?

Secondo lo storico danese Torben Kjersgaard Nielsen, ogni individuo utilizza e interpreta il Dannebrog a modo suo, e proprio questa flessibilità ne fa un simbolo unificante. Tuttavia, studiosi come Michael Billig hanno suggerito che l’uso costante delle bandiere nazionali rappresenti una forma di “nazionalismo banale”, un meccanismo invisibile ma potente che rafforza l’idea della nazione anche senza particolari celebrazioni o onorificenze.

È innegabile che la bandiera danese, attraverso rituali privati e pubblici, contribuisca a rafforzare l’identità collettiva del popolo danese, ma questo non è necessariamente negativo.

La differenza tra un simbolo festoso e uno nazionalistico non è necessariamente binaria, e il Dannebrog rappresenta forse un esempio perfetto di come un simbolo nazionale possa essere contemporaneamente inclusivo, personale e legato all’identità collettiva di un popolo. Tanto che, infatti, il suo utilizzo costante e spensierato, usato da danesi di ogni fazione politica, è una delle prime cose che permette agli stranieri residenti nel Paese di integrarsi, perché lo trovano divertente e al contempo caratteristico, uno dei tratti più distintivi della cultura danese.

Articolo in collaborazione con

Robin Mørensson,
founder @ NØGLEN

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