Cloudberry, il frutto più amato del Nord Europa

Cloudberry

ALLA SCOPERTA DEL “ROVO ARTICO”, IL CAMEMORO, CLOUDBERRY

Midsommar, Skt Hans Aften, ma non solo: l’estate nordica è segnata anche dalla fioritura, prima, e dall’arrivo del frutto, poi, della Rovo artico, o ancora oro artico o, in italiano, camemoro (“Piccola mora”). Ma il nome inglese è più romantico, Cloudberry (Bacca nuvola), perché la forma del frutto ricorda quella di una soffice nuvola.


Il frutto si trova a luglio e agosto in Norvegia, Svezia e Finlandia, e anche in alcune zone del nord della Danimarca (per lo più nei suoi pochi rilievi), ed è così amato che in Finlandia la stagione è nota anche come “Febbre del Cloudberry”. E adesso vediamo perché.

Cloudberry, il frutto più amato del Nord Europa:

COSA SONO LE CLOUDBERRIES?

Cloudberry
In Norvegia, Svezia e Finlandia, il diritto di raccogliere bacche per consumo personale è sancito dalla legge, ma alcune regioni impongono regolamenti severi per evitare la raccolta eccessiva. La stagione delle more di palude è molto breve: i fiori bianchi appaiono a giugno e i frutti cominciano a maturare a luglio.

Le more di palude sono essenzialmente una pianta selvatica che prospera in condizioni specifiche. Sono difficili da coltivare e hanno una stagione di fruttificazione breve, quindi ci sono pochi coltivatori commerciali, principalmente in Norvegia e Finlandia. Tuttavia, se pensate di avere le giuste condizioni, è possibile provare a coltivarle, sia da seme che acquistando le piante da vivai specializzati online.
Le camemore sono il frutto della pianta Rubus chamaemorus (Camemoro) e assomigliano a dei lamponi di colore giallo-arancio.

Nonostante il loro nome, non sono tecnicamente bacche, ma fanno parte della famiglia delle rosacee, che include anche pere, albicocche, fragole e prugne, oltre a mandorle e fiori ornamentali come la rosa. Il camemoro, in italiano, significa “Piccolo moro” perché la pianta presenta fiori bianchi ed è simile a un rovo ma più piccolo. Il nome “oro artico” o “Oro della Lapponia”, invece, si deve al frutto giallo-arancio e alla sua rarità che lo rende piuttosto costoso.

Le camemore crescono ad alte altitudini nelle tundre alpine e artiche e nelle foreste boreali. In Europa, si trovano in poche parti della Danimarca, e soprattutto in Norvegia, Finlandia, Svezia e nel nord della Russia. Crescono anche in Alaska, Canada e negli stati settentrionali degli Stati Uniti, come il Maine, il New Hampshire e il Minnesota. Prediligono condizioni paludose (da qui anche il nome di “More di palude”) o torbose e sono difficili da trovare, il che ne aumenta la rarità e il valore.
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USO IN CUCINA

I frutti sono comunque commestibili, e nelle escursioni molti tendono a raccoglierli e mangiarli direttamente dalla pianta. Si possono anche raccogliere e poi cucinare, in Svezia e Finlandia ci si fanno anche le marmellate o vengono usati per aromatizzare delle bevande alcoliche.


In Norvegia vengono anche conservati per essere poi usati a Natale per preparare il Multekrem, un dolce fatto di marmellata di camemore e panna montata. In Finlandia, questi frutti sono spesso serviti con formaggio grigliato o al forno (leipäjuusto) o utilizzati per fare un potente liquore chiamato lakka. In Svezia, le hjortron (nome svedese per le camemore) vengono trasformate in marmellata e spalmate su pancake, waffle o toast.

Fresche dalla pianta, le camemore hanno un sapore leggermente acidulo, descritto da alcuni come una via di mezzo tra ribes rosso e lamponi. Quando cucinate, sviluppano un sapore più salato, quasi speziato. Da notare che le camemore iniziano di colore rosso e diventano giallo-arancio quando sono mature. Quelle rosse non vanno raccolte, perché sono immature e amare.

EFFETTI SULLA SALUTE

Le camemore o Cloudberries sono un ottimo alimento grazie al loro alto contenuto di vitamine e antiossidanti. Sono ricche di vitamina C (circa quattro volte di più di un’arancia, a parità di peso) e vitamina E.

Anche i Vichinghi riconoscevano i benefici per la salute delle more di palude, mentre gli esploratori polari le portavano a bordo delle loro navi per prevenire lo scorbuto. Per questo, e per il loro sapore, ancora oggi sono così popolari tra i nordici.

Articolo in collaborazione con

Robin Mørensson,
founder @ NØGLEN

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