I MUSEI PIÙ PARTICOLARI D’ISLANDA
Può un’isola relativamente piccola offrire molte attività? L’Islanda è la dimostrazione che sì, si può. E non solo per i suoi numerosi vulcani, i paesaggi incontaminati e gli animali che già da soli valgono più di una settimana di viaggio. Ma anche perché l’isola artica offre tanti musei, diciamo, particolari.
Dal museo del punk, a quello della stregoneria, fino a cose più bizzarre, come il museo del Nonsense. O, sì, il celebre museo del pene: ecco i musei più strani da vedere in Islanda.
Dal museo del punk, a quello della stregoneria, fino a cose più bizzarre, come il museo del Nonsense. O, sì, il celebre museo del pene: ecco i musei più strani da vedere in Islanda.
Indice pagina:
Studia con noi!
THE ICELANDIC PUNK MUSEUM, REYKJAVÍK
Nella capitale islandese, precisamente all’interno di un ex bagno pubblico, c’è un piccolo museo che racconta la storia del punk in Islanda, genere a cui gli islandesi e in generale nordici e scandinavi sono molto affezionati.
Per quanto sorga in un luogo bizzarro, dentro in realtà non c’è niente fuori posto. Al contrario, gli appassionati potranno trovare molti materiali musicali islandesi, e i non esperti conoscere la musica punk dell’isola.
Per quanto sorga in un luogo bizzarro, dentro in realtà non c’è niente fuori posto. Al contrario, gli appassionati potranno trovare molti materiali musicali islandesi, e i non esperti conoscere la musica punk dell’isola.
IL MUSEO DEL NONSENSE, FIORDI OCCIDENTALI
Il concetto del “non si butta via niente” in Islanda è particolarmente caro, tanto da farci un museo.
Infatti, oggetti che in altre parti del mondo sarebbero finiti in cantina o in discarica, qui sono state raccolte con cura e hanno dato vita al Nonsense Museum di Flateyri, nei fiordi occidentali.
Qui potrete trovare cucchiaini, scatole di fiammiferi, tubi di zucchero e quant’altro. Nulla di eclatante, a livello di oggetti esposti. Ma a renderlo interessante è il fatto che non sai mai cosa aspettarti.
Infatti, oggetti che in altre parti del mondo sarebbero finiti in cantina o in discarica, qui sono state raccolte con cura e hanno dato vita al Nonsense Museum di Flateyri, nei fiordi occidentali.
Qui potrete trovare cucchiaini, scatole di fiammiferi, tubi di zucchero e quant’altro. Nulla di eclatante, a livello di oggetti esposti. Ma a renderlo interessante è il fatto che non sai mai cosa aspettarti.
THE MUSEUM OF ICELANDIC SORCERY AND WITCHCRAFT, FIORDI OCCIDENTALI
Letteralmente si può tradurre come “Museo della stregoneria e della magia islandesi”, pratica molto diffusa nel 17esimo e 18esimo secolo, quando l’Islanda era una poverissima colonia della Danimarca e sulla quale la caccia alle streghe diede vita a parecchie esecuzioni.
Il museo, noto anche come Strandagaldur, si trova a Hólmavík, e tra gli illustri ospiti annovera un demone che succhia latte, dei necromanti e diversi zombie.
Il museo, noto anche come Strandagaldur, si trova a Hólmavík, e tra gli illustri ospiti annovera un demone che succhia latte, dei necromanti e diversi zombie.
IL MUSEO DEGLI SQUALI, PENISOLA DI SNÆFELLSNES
Più precisamente, è un museo dedicato alla carne di squalo e alla sua lavorazione, e si trova a Bjarnarhöfn, sulla costa più settentrionale della penisola, di fianco a una fattoria, che del resto col museo condivide la proprietà.
Il museo include una collezione di reperti sulla vita dei pescatori, come attrezzi e cordame, ma anche mascelle di squalo. Non solo, perché il museo nasce anche per raccontare ai visitatori come funziona il processo di lavorazione della carne di squalo per dare vita allo squalo fermentato, in islandese detto “hákarl”.
Il museo include una collezione di reperti sulla vita dei pescatori, come attrezzi e cordame, ma anche mascelle di squalo. Non solo, perché il museo nasce anche per raccontare ai visitatori come funziona il processo di lavorazione della carne di squalo per dare vita allo squalo fermentato, in islandese detto “hákarl”.
MUSEO FALLOLOGICO ISLANDESE, REYKJAVÍK
Situato nella capitale Reykjavík, il Museo fallologico Islandese è uno dei musei più insoliti al mondo, nonché l’unico dedicato all’organo riproduttivo maschile.
Qui troverai una collezione di 215 peni di 93 specie di mammiferi, tutti esposti in provette di formalina, e potrai esplorare l’anatomia e la sessualità umana e non solo.
Parte importante la fa l’osservazione delle balene, il cui membro viene raccolto da specie spiaggiate nel corso degli anni.
È conservato anche un pene umano ed è possibile accordarsi per donare il proprio dopo la morte.
Photo credit: SuperEVA
Qui troverai una collezione di 215 peni di 93 specie di mammiferi, tutti esposti in provette di formalina, e potrai esplorare l’anatomia e la sessualità umana e non solo.
Parte importante la fa l’osservazione delle balene, il cui membro viene raccolto da specie spiaggiate nel corso degli anni.
È conservato anche un pene umano ed è possibile accordarsi per donare il proprio dopo la morte.
Photo credit: SuperEVA
IL MUSEO DEI MOSTRI, LO “SKRÍMSLASETUR”
Il museo dei mostri, lo “Skrímslasetur”, si trova a Bíldudalur sempre nei Fiordi Occidentali ed è dedicato ai mostri marini e alle leggende ad essi legati, con ricostruzioni derivate dai numerosissimi avvistamenti (anche molto recenti).
Inoltre, c’è un’intera sezione dedicata alle testimonianze di pescatori e abitanti dei Fiordi che raccontano di avvistamenti e addirittura anche di numerosi incontri ravvicinati, in cui molti hanno anche, a loro dire, rischiato la vita.
Questo particolarissimo museo funge anche da archivio per conservare tutte le testimonianze, storie, attestazioni letterarie e non solo sui mostri. Svolge dunque un importante ruolo culturale in un paese in cui un terzo della popolazione crede agli elfi e ai mostri.
Inoltre, c’è un’intera sezione dedicata alle testimonianze di pescatori e abitanti dei Fiordi che raccontano di avvistamenti e addirittura anche di numerosi incontri ravvicinati, in cui molti hanno anche, a loro dire, rischiato la vita.
Questo particolarissimo museo funge anche da archivio per conservare tutte le testimonianze, storie, attestazioni letterarie e non solo sui mostri. Svolge dunque un importante ruolo culturale in un paese in cui un terzo della popolazione crede agli elfi e ai mostri.
Articolo in collaborazione con
Robin Mørensson,
founder @ NØGLEN
con la partecipazione di Emiliano Marzorati, insegnante di Islandese.