SERIE TV SULLA MITOLOGIA NORRENA E SUGLI DEI NORRENI: QUALI VEDERE
Il XX secolo è stato dominato da prodotti cinematografici e televisivi sulla mitologia romana, ma il XXI secolo è migrato a nord. Negli ultimi 20 anni, infatti, numerose sono state le serie TV sulla mitologia norrena, o da essa influenzate.
Una vera e propria rinascita del folklore nordico che ha toccato anche i videogiochi e dove, al pari di quanto successo con quello mediterraneo, non sono mancate libertà creative. I risultati non sono sempre soddisfacenti, ma qui abbiamo voluto selezionare quelle che, secondo noi, sono le serie TV sulla mitologia norrena a cui dovresti dare una possibilità.
Le migliori serie TV sulla mitologia norrena:
TWILIGHT OF THE GODS (NETFLIX)
L’ultima arrivata è una produzione animata Netflix davvero interessante, sia per l’estetica che per i grandi nomi coinvolti. Twilight of the Gods porta infatti la firma di Zack Snyder, già regista di film come 300, Batman vs Superman (le cui tematiche qui sono in parte riprese), L’Uomo d’Acciaio e Justice League, e che qui ha anche diretto il primo e l’ultimo episodio.
La sua influenza si vede nello stile generale della serie, con molte scene “crude”, nonostante l’animazione, che rendono Twilight of the Gods una sorta di Game of Thrones animato e ambientato nell’antica Scandinavia. Influenza che, per quanto la sceneggiatura non vada mai troppo nel profondo, si vede anche nell’interessante chiave di lettura data agli dei norreni, qui non salvifici ma creature egoiste, attaccate al loro privilegio e senza pietà, soprattutto Thor rappresentato come un ottimo antagonista. Insomma, riprende una tematica di Batman vs Superman, quella che propone l’impossibilità, per un dio, di essere buono se è anche onnipotente, ma la pone molto meglio sfruttando quel pessimismo già tipico della mitologia norrena, che a differenza di quella mediterranea, prevede che gli dei possano morire e avere una fine.
La sua influenza si vede nello stile generale della serie, con molte scene “crude”, nonostante l’animazione, che rendono Twilight of the Gods una sorta di Game of Thrones animato e ambientato nell’antica Scandinavia. Influenza che, per quanto la sceneggiatura non vada mai troppo nel profondo, si vede anche nell’interessante chiave di lettura data agli dei norreni, qui non salvifici ma creature egoiste, attaccate al loro privilegio e senza pietà, soprattutto Thor rappresentato come un ottimo antagonista. Insomma, riprende una tematica di Batman vs Superman, quella che propone l’impossibilità, per un dio, di essere buono se è anche onnipotente, ma la pone molto meglio sfruttando quel pessimismo già tipico della mitologia norrena, che a differenza di quella mediterranea, prevede che gli dei possano morire e avere una fine.
Protagonisti sono quindi un gruppo di outsider, che vanno da un Re Vichingo buono ma che deve fare i conti con il suo passato da conquistatore, semidei, streghe e schiavi liberati, guidati dalla protagonista, Sigrid, figlia di un gigante e di un’umana, in cerca di una feroce vendetta nei confronti di Thor che il giorno del suo matrimonio ha sterminato la sua famiglia.
Oltre a Snyder, e a un’estetica interessante, possiamo contare sulla colonna sonora di Hans Zimmer. La produzione è americana, ma i doppiatori originali provengono quasi tutti dal Nord Europa. Dalla serie Borgen abbiamo i danesi Birgitte Hjort Sørensen (Hervor) e Pilou Asbæk (che doppia Thor, e noto anche per Game of Thrones); i norvegesi Thea Sofie Loch Næss e Kristofer Hivju doppiano Thyrae Andvari; la cantante svedese Tove Lo dà il suo contributo per Jörmungandr, e sempre svedesi sono le attrici Helena Mattsson e Josefin Asplund che danno la voce a Angrboðae Fenja. Islandese è invece Olafur Darri Olafsson, voce di Tiwaz.
Oltre a Snyder, e a un’estetica interessante, possiamo contare sulla colonna sonora di Hans Zimmer. La produzione è americana, ma i doppiatori originali provengono quasi tutti dal Nord Europa. Dalla serie Borgen abbiamo i danesi Birgitte Hjort Sørensen (Hervor) e Pilou Asbæk (che doppia Thor, e noto anche per Game of Thrones); i norvegesi Thea Sofie Loch Næss e Kristofer Hivju doppiano Thyrae Andvari; la cantante svedese Tove Lo dà il suo contributo per Jörmungandr, e sempre svedesi sono le attrici Helena Mattsson e Josefin Asplund che danno la voce a Angrboðae Fenja. Islandese è invece Olafur Darri Olafsson, voce di Tiwaz.
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RAGNAROK (NETFLIX)
Questa serie drammatica norvegese (la produzione è Danimarca-Norvegia) di Netflix è ambientata nella città fittizia di Edda, nella Norvegia occidentale. La trama segue un giovane, Magne, che scopre di essere la reincarnazione di Thor, il Dio del Tuono, e cerca di usare i suoi poteri per evitare la fine del mondo. Interessante è il modo in cui la serie fonde problemi moderni, come l’inquinamento industriale, con la mitologia norrena, dando vita a un conflitto tra dèi e creature mitologiche.
La famiglia Jutul, che rappresenta gli antagonisti principali, è costituita da giganti della mitologia nordica.
La famiglia Jutul, che rappresenta gli antagonisti principali, è costituita da giganti della mitologia nordica.
VIKINGS (NEFLIX)
È impossibile parlare di mitologia norrena senza menzionare Vikings. La serie, iniziata nel 2013 sul canale History, segue la leggenda di Ragnar Lodbrok, un eroe norreno che parte come contadino per diventare re di Scandinavia.
Anche se gli autori hanno preso diverse licenze storiche, la serie riesce a rappresentare fedelmente molti aspetti della cultura vichinga, come l’importanza di una buona morte e il terribile rituale del “blood eagle”.
VIKINGANE – NORSEMEN (NETFLIX)
Stesso argomento (più o meno), ma impostazione diametralmente opposta con la serie comica norvegese Vikingane, conosciuta nel mondo come Norsemen. La serie ha debuttato nel 2016 ed è giunta alla terza stagione, mentre la quarta è in produzione ma ancora non si sa se NRK la porterà avanti, per un totale di 18 episodi da circa mezz’ora l’uno.
Girata nel villaggio di Avaldsnes, nel comune di Karmøy, Rogaland (una delle più importanti regioni vichinghe), ha vinto il premio Gullruten nel 2017 come miglior commedia, mentre è stata inserita dal New York Times nelle 10 migliori serie TV del 2017.
La serie tratta di un gruppo di Vichinghi che vive nel villaggio fittizio di Norheim nel 790, e devono continuamente sopravvivere a tradimenti, lotte di potere, amicizie, uguaglianza di diritti. Esilarante e divertente, ma anche con momenti seri, è una vera perla da scoprire. In Norvegia è stato un vero successo, al punto che ha raggiunto oltre un milione di spettatori, record impressionante in un paese di 5 milioni di abitanti.
Girata nel villaggio di Avaldsnes, nel comune di Karmøy, Rogaland (una delle più importanti regioni vichinghe), ha vinto il premio Gullruten nel 2017 come miglior commedia, mentre è stata inserita dal New York Times nelle 10 migliori serie TV del 2017.
La serie tratta di un gruppo di Vichinghi che vive nel villaggio fittizio di Norheim nel 790, e devono continuamente sopravvivere a tradimenti, lotte di potere, amicizie, uguaglianza di diritti. Esilarante e divertente, ma anche con momenti seri, è una vera perla da scoprire. In Norvegia è stato un vero successo, al punto che ha raggiunto oltre un milione di spettatori, record impressionante in un paese di 5 milioni di abitanti.
LOKI (DISNEY+)
Anche la Marvel ha contribuito molto a dare linfa agli antichi dei, seppur con un approccio supereroistico.
Loki è la serie del Marvel Cinematic Universe dedicata al dio degli inganni già conosciuto nei film su Thor e sugli Avengers, creata proprio per la popolarità guadagnata dal suo personaggio grazie all’interpretazione di Tom Hiddleston.
La serie segue una versione alternativa di Loki e esplora il suo potere di mutaforma e telecinesi, con un’estetica retro-futuristica che la distingue dal resto dell’MCU.
Loki è la serie del Marvel Cinematic Universe dedicata al dio degli inganni già conosciuto nei film su Thor e sugli Avengers, creata proprio per la popolarità guadagnata dal suo personaggio grazie all’interpretazione di Tom Hiddleston.
La serie segue una versione alternativa di Loki e esplora il suo potere di mutaforma e telecinesi, con un’estetica retro-futuristica che la distingue dal resto dell’MCU.
AMERICAN GODS (PRIME VIDEO)
Approccio interessante quello di American Gods, tratta dal romanzo omonimo, che affronta il conflitto tra gli antichi dei (norreni, ma anche greco-romani), e gli nuovi dei dell’era moderna, rappresentati alla tecnologia e dai media.
Un conflitto quindi tra dei delle civiltà antiche ed europee, e invece gli dei americani, con un focus particolare sui personaggi che rendono la serie piuttosto originale.
Un conflitto quindi tra dei delle civiltà antiche ed europee, e invece gli dei americani, con un focus particolare sui personaggi che rendono la serie piuttosto originale.
VINLAND SAGA (NETFLIX, PRIME VIDEO)
C’è anche un anime nella nostra lista, basato sul manga omonimo di Makoto Yukumura e che nel titolo riprende il nome (“Terra del vino) che i Vichinghi diedero alle coste dell’odierno Canada, primi europei a mettervi piede.
L’anime segue il giovane Thorfinn, deciso a vendicare la morte del padre, un guerriero Jomsviking. La serie si distingue per la sua rappresentazione realistica e grigia dei personaggi, molti dei quali ispirati a figure storiche reali. L’anime ofre anche uno sguardo accurato sulla cultura vichinga, inclusi i saccheggi e le battaglie sanguinose.
L’anime segue il giovane Thorfinn, deciso a vendicare la morte del padre, un guerriero Jomsviking. La serie si distingue per la sua rappresentazione realistica e grigia dei personaggi, molti dei quali ispirati a figure storiche reali. L’anime ofre anche uno sguardo accurato sulla cultura vichinga, inclusi i saccheggi e le battaglie sanguinose.
